Abbiamo osservato e raccolto pratiche di creatività organizzativa: azioni semplici, ma potenti, capaci di migliorare il benessere della comunità scolastica. Queste idee sono frutto dell’intelligenza quotidiana delle scuole: idee nate dentro l’autonomia scolastica, sperimentate da insegnanti, dirigenti, studenti, famiglie e collaboratori scolastici.L'iniziativa fa parte del progetto "5 minuti per cambiare la scuola" dell'Università di Milano-Bicocca, coordinato da Anna Granata.Il progetto grafico è di Silvia Pompameo, la supervisione del suono e il montaggio audio di Diego Leoni.
ogni mercoledì, un nuovo episodio
Conosciamo tutti la bellissima storia del maestro Alberto Manzi che negli anni 60 ha portato alla licenza elementare 1 milione e mezzo di italiani attraverso la sua scuola in televisione. Pochi sanno che il maestro Manzi ha anche introdotto una delle prime esperienze di valutazione formativa, rifiutandosi di compilare le schede di valutazione e di attribuire un voto ai suoi studenti, in qualche modo ha proposto la prima scuola italiana senza voti.Ce lo racconta Annalisa Perino, pedagogista e coordinatrice di Open School a Biella
Nelle nostre scuole si moltiplicano le diagnosi per i disturbi specifici dell'apprendimento. Sono novecentomila gli studenti che accedono a misure compensative per favorire modi alternativi di apprendere. La domanda è: queste diagnosi favoriscono di fatto l'inclusione o rischiano di far proliferare etichette e profezie che si autoavverano?A Seregno, esiste una scuola che è stata dichiarata "pdp free", che cosa significa?Ce lo racconta Gianni Trezzi, dirigente del Liceo Parini di Seregno
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, vogliamo dare spazio all'iniziativa di Save the Children "Non vedo l'ora".A Roma sono stati esposti quaderni rossi vuoti per chiedere a gran voce l'introduzione dell'educazione sessuo-affettiva nelle scuole di tutta Italia. Ce lo racconta Judith Daniel Tesfye, portavoce del Movimento giovani di Save the Children.
C’è una bellissima storia poco conosciuta che riguarda un burattinaio Mariano Dolci invitato da Loris Malaguzzi a Reggio Children a portare ai bambini il suo mestiere di burattinaio. Mariano Dolci diventerà il burattinaio comunale di Reggio Emilia, la sua storia raccontata da Ruggero Poi di Fondazione Pistoletto a Biella ci aiuta a comprendere l’importanza dei linguaggi artistici dentro le nostre scuole.
Un problema diffuso in molte scuole è la carenza di docenti di religione cattolica e di ora alternativa. In una scuola di Corsico, in provincia di Milano, si è tentata una sperimentazione trasversale all’ora di religione cattolica e all’ora alternativa chiamata “Educazione estetica alla spiritualità”. Questa soluzione ha creato occasioni positive di confronto interculturale e interreligioso tra bambini e alunni che si avvalgono o non si avvalgono dell’ora di religione cattolica.Ce lo racconta Anna Ballatore della Facoltà di Teologia di Lugano.
Vietato non copiare "nella storia" sono puntate speciali che ci aiutano a conoscere storie del passato che hanno contribuito a cambiare la scuola italiana.Valerio Ferrero, maestro di scuola e ricercatore, ci racconta della prima scuola che a fine anni Sessanta a Torino ha introdotto il tempo pieno.
La festa di compleanno è uno degli ultimi riti rimasti nella nostra società.Nelle nostre scuole si festeggia in grande, o meglio fuori dalle scuole, dove le famiglie si organizzano per grandi feste spesso poco sostenibili a livello ambientale, economico e sociale.Ma esiste un modo per festeggiare gioiosamente i bambini e coltivare al contempo la comunità scolastica senza cedere ad una pratica consumistica?Ce lo racconta Rozana Suli rappresentante dei genitori alla scuola primaria Morosini di Milano.
Tanti sono i timori attorno all’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.Si teme che sia troppo presto per i bambini e le bambine, si teme che le famiglie non siano d’accordo, si teme che, oggi, il ministero non sia favorevole a questo tipo di formazione.In questo modo si inibiscono percorsi fondamentali di consapevolezza, formazione, crescita per i bambini e di contrasto potentissimo alla violenza di genere.In questa puntata con Lucia Olivieri fondatrice e coordinatrice di English House Cremona, una scuola dell’infanzia e primaria che ha già introdotto questi percorsi.
C’è uno spazio fondamentale dove tutti impariamo a diventare grandi, non è la casa non è la scuola, ma è la strada da casa a scuola. I bambini e le bambine possono imparare moltissimo dallo spazio urbano, imparano ad orientarsi, a camminare insieme, a interagire con altri (anche sconosciuti). Quella che potrebbe sembrare un’esperienza ovvia in molti contesti, non lo è affatto nelle grandi città.A Milano, grazie ad un progetto del Municipio 6 questa esperienza è possibile ed è facilmente replicabile in contesti diversi.Ce lo racconta Fabrizio Delfini assessore all’urbanistica e mobilità del municipio 6 del Comune di Milano
Oggi parliamo di corporeità a scuola, in dialogo con Open School a Biella.Chi lo dice che a scuola bisogna imparare fermi e seduti al banco? In una scuola molto speciale di Biella, l’ora di circo è fondamentale per imparare a stare in equilibrio, esercitarsi nei movimenti, conoscere tutte le potenzialità del corpo umano, cadere, sbagliare, ricominciare. La docente di circo è anche la docente di scienze, perché mente e corpo non sono e non dovrebbero mai essere dimensioni separate!
Al CPIA di Udine, si sono resi conto che le lezioni venivano frequentate quasi esclusivamente da uomini adulti. Da qui l’idea di cambiare orari e luogo della scuola, per facilitare la partecipazione alle lezioni di donne e mamme, durante l’orario di scuola dei figli. Ora le mamme ci sono, fanno lezione di italiano e non solo, nella prestigiosa ed elegante sala consigliare, vanno per mostre e a teatro, partecipano a premi letterari e costruiscono così la loro piena integrazione.
Oggi parliamo di inclusione scolastica, in dialogo col liceo "Parini" di Seregno.Come fare in modo che alunni e alunne con disabilità siano pienamente inclusi nel contesto scolastico? A chiederselo un liceo di Seregno, in Lombardia, dove si è trovato il modo di coltivare le relazioni coltivando insieme l’orto! Nello spazio educativo dedicato a queste attività, ragazzi e ragazze disabili e non, di età e classi diverse, si trovano a lavorare fianco a fianco, coltivando relazioni e amicizie.
Oggi parliamo di partecipazione delle famiglie, in dialogo con Open School a Biella.Oggi, il rapporto scuola-famiglia è segnato da conflitti e dinamiche di disinteresse. Come coltivare un buon rapporto coi genitori, a beneficio dell’esperienza scolastica degli alunni? A Open School, scuola parentale di Biella, le famiglie portano a scuola saperi, mestieri e conoscenze, che arricchiscono l’apprendimento degli alunni e favoriscono una buon rapporto con gli insegnanti.
Oggi parliamo di educazione affettiva, in dialogo con scuola-città Pestalozzi di Firenze. Si parla tanto dell’importanza di introdurre l’educazione affettiva nelle scuole. Nella scuola primaria Pestalozzi di Firenze l’ora di educazione affettiva esiste già da trent’anni e con ottimi risultati. Non è circoscritta soltanto a quei sessanta minuti dedicati, ma è tutto il personale scolastico e gli alunni che si co-educano durante l’intera giornata scolastica a relazioni positive e a un contesto di vita propriamente democratico.
Maestro, posso andare in bagno? Avete presente i bambini che chiedono di uscire dalla classe perché non riescono a stare seduti al loro posto e vogliono prendere una boccata d’aria? In una scuola di Rogliano, in provincia di Cosenza, si è pensato di ascoltare le esigenze dei bambini e creare due aule dove la libera uscita è consentita, ci si può rilassare e passare del tempo insieme a insegnanti e compagni… sull’esempio della “scuola come casa” delle sorelle Agazzi, le aule sono state progettate e realizzate insieme ai bambini: un bambino felice apprende prima e apprende meglio!