All’Università Bicocca nasce un progetto per raccontare in pochi minuti le esperienze che stanno trasformando la scuola italiana dal basso.Bastano cinque minuti per cambiare la scuola? Sicuramente no. Ma sono sufficienti per fare una cosa estremamente importante: raccontare come si può farlo, dando voce alle persone che lo hanno fatto. Cinque minuti, poi, sono sufficientemente brevi per poter convincere tutti a prestare ascolto. A fermarsi un momento solo. E magari farsi ispirare, a volte commuovere, certamente stimolare a fare altrettanto.Il progetto: “Cinque minuti per cambiare la scuola”È questo il cuore del progetto 5 minuti per cambiare la scuola, presentato il 1° aprile scorso all’Università Bicocca di Milano.Promosso da Anna Granata, professoressa di pedagogia del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" dell'Università di Milano-Bicocca, il progetto è stato finanziato dalla campagna di crowdfunding Bi-Unicrowd e dalla Fondazione Eos, co-finanziato da Fondazione CRC e patrocinato da Save the Children Italia.«Abbiamo dato spazio alla creatività dei singoli, ma anche delle intere comunità che possono ripensare il modo di fare scuola» – ha raccontato Anna Granata. – «La nostra scuola ha un urgente bisogno di persone che sappiano osare, innovare, rompere la regola. La normativa dell'autonomia scolastica in qualche modo istituzionalizza questa creatività collettiva, questa creatività organizzativa. Ogni scuola può rispondere al bisogno specifico della propria popolazione studentesca, elaborando azioni, strategie, politiche educative. E allora, vietato non copiare, perché le idee e le pratiche sono già qui».Articolo completo su: focus-scuola.it